Attraversare la California in auto è stato come vivere dentro un sogno, uno di quelli che non vuoi finiscano mai. Ricordo ancora l’emozione del primo chilometro lungo la Pacific Coast Highway, con l’oceano alla mia sinistra e un senso di libertà assoluta nel cuore. Non era solo un viaggio, era un’avventura.
Siamo partiti da San Francisco, dove il vento del Pacifico si mescola all’energia creativa della città. Il Golden Gate ci ha salutati tra la nebbia del mattino, come un sipario che si apre lentamente su un film. Appena lasciata la città, la strada ci ha portato tra scogliere a picco sul mare, foreste di sequoie e piccole baie nascoste. La musica in sottofondo, i finestrini abbassati, e il profumo salmastro dell’oceano… tutto era perfetto.

A Monterey ci siamo fermati a mangiare clam chowder sul molo, mentre le onde si infrangevano poco più in là. Big Sur ci ha tolto il fiato: curve spettacolari, ponti sospesi, panorami che ti fanno venire voglia di fermarti ogni dieci minuti. Lì ho capito davvero cosa significa sentirsi piccoli di fronte alla natura.

Abbiamo dormito in lodge immersi nel silenzio, acceso falò sulla spiaggia, chiacchierato con persone incontrate per caso, ognuna con la sua storia da raccontare. A Santa Barbara abbiamo camminato mano nella mano tra le vie eleganti, con la luce dorata del tramonto che colorava ogni cosa di magia.
E poi Malibu. Il sole calava piano sull’oceano, e noi ci sedevamo a guardare i surfisti sfidare le onde come fossero parte di esse. In quel momento, ho sentito che non c’era posto al mondo in cui avrei preferito essere.

È stato un viaggio fatto di libertà, di scoperte, di meraviglia continua. Ogni giorno era una pagina bianca da scrivere, con l’itinerario creato su misura da Wishlist Viaggi che ci guidava, ma lasciava spazio alla spontaneità, all’improvvisazione, alla voglia di perderci e ritrovarci tra strade panoramiche e sogni americani.
Non era solo la California. Era la mia California.